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“Argo plays well at home. Lincoln not so much.” Posted: 08 Feb 2013 09:00 AM PST
Vulture.com è un ottimo strumento per decrittare la televisione, il cinema e i media americani. Un must-read. Tante ottime cose, tanti ottimi spunti, una cool-attitude generalizzata. E però. C’è una cosa che rende Vulture.com una cosa INSOMMA, e cioè i post della serie “7 MOTIVI PER”.
I post “7 MOTIVI PER” (non saprei risalire la filiera e individuare il primo che l’ha iniziata: se lo trovate, ditegli che lo sto cercando) possono essere molto utili oppure non esserlo per niente. Lo sono se usati con giudizio e parsimonia e con distacco consapevole (sì, sto scrivendo un post solo per acchiappare gente che normalmente passa le giornate a cercare di attirare l’attenzione di Daria Bignardi su twitter). Non sono utili se pretendono di essere presi sul serio e se vengono usati ogni tre per due (“7 motivi per cui Chris Brown è una persona moralmente discutibile”, “7 motivi per cui Rihanna dovrebbe fare una doppia feat. con Frank Ocean e con Chris Brown”, “7 motivi per cui possono andarsene tranquillamente tutti al diavolo”). Soprattutto, non lo sono quando combinano in modo micidiale due drammi della scrittura online: la pigrizia (di chi scrive, che si tira a rimorchio quella di chi legge) e la pretestuosità di dover infilare a forza delle cose in una scatola che evidentemente non ne vuole sapere. Ma non così evidentemente (“vabbè, ma devo arrivare fino a 7, qualcosa dovrò pur scrivere, no?”). E quindi, cose che non c’entrano niente finiscono coll’entrarci, anche se non dovrebbero entrarci, e alla fine la gente finisce col credere a cose che non c’entravano ma che ora c’entrano. Profezie che si autoavverano? No, ma cazzate sì.
Oscar 2013. In un post intitolato “The Seven Reasons Argo Is Likely To Win Best Picture” (ma il link invece dice Six Reasons), dopo aver speso e spanso du bla bla di quello potente, al punto 6 arriva la seguente motivazione: Argo plays well at home. Lincoln not so much.
Secondo il parere di gente evidentemente qualificata, Lincoln non sarebbe fatto per essere visto in Dvd, cioè nello schermino (c0s’è, non avete scaricato l’aggiornamento di VLC? Nel vostro paese non si può accedere a Itasa?) e invece Argo sì, e siccome i giurati degli Oscar guardano i film non al cinema ma nello schermino, così dice Vulture citando gente qualificata, per questo motivo Argo è favorito per la statuetta di miglior film. Posto che sarà pure vero che i giurati guardano i film a casa, il resto (“It can be a little boring, so they stop”) è una tale accozzaglia di insipienza che boh. Vulture non dice “Ehi aspè un minuto, ma che cazzo dici”, ma prende tutto talmente per buono da metterlo al punto 6 e facendolo diventare vero. Non so da voi, ma da me si chiama ‘Correità In Propalazione di Cazzate’.
Verrebbe quasi da scrivere un post della serie “7 motivi per cui il post di Vulture su Argo è risibile in almeno 7 modi diversi”.
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Posted: 08 Feb 2013 04:31 AM PST
La prossima settimana, qui in Francia, esce nelle sale Scialla!, la graziosa commedia di Francesco Bruni del 2011. Il titolo è rimasto uguale. Scialla!, appunto. Ma Scialla! già in originale aveva un sottotitolo esplicativo per i non romanoudenti o i non frequentatori di talent: Stai sereno.
Qui, che di solito il sottotitolo glielo appiccicano SEMPRE (quando non traducono il titolo, cioè il resto di SEMPRE), capirai, non gli è parso vero. Scialla! (Stai sereno) è diventato quindi Scialla! (Joue-la cool!).
Joue-la cool: mi rivolgo ai francofoni all’ascolto che stanno già rotolandosi a terra. Lo so, LO SO: MDR, per sempre. Di seguito la bande annonce sottotitolata, da cui si evince che:
INTERROGAZIONE = INTERRO (pronuncia ‘anterrò’)
Mi sa che vado a rivederlo solo per godere di questi carpiati dal romanesco allo slang francese senza passare dall’italiano, non sia mai.
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Nick Cave & The Bad Seeds, Push the sky away Posted: 08 Feb 2013 03:30 AM PST
Il nuovo album di Nick Cave (& The Bad Seeds) si chiama Push The Sky Away. Uscirà ufficialmente il 18 febbraio. È stato registrato negli studi La Fabrique di Saint-Rémy-de-Provence, comune che si trova nel sud della Francia, precisamente nella regione Provence-Alpes-Côte d’Azur (per gli amici PACA) (è vero, si chiama così). Lo studio usato da Nick Cave e dai suoi compari, dice Wikipedia citando il quotidiano belga Le Soir (!), è un’antica costruzione del XIX secolo, le cui pareti sono interamente ricoperte di dischi in vinile di musica classica. Ok. Il disco consta di 9 tracce e sono stati rilasciati (rilasciati? ma come parli?) già due video, We No Who U R (Nick, ma come scrivi?) e Jubilee Street, di cui esistono due versioni, una censored e una uncensored. Qui metto la seconda che vi conosco, mascherine.
Le altre tracce, ordinate, si possono ascoltare in streaming qui, o alla rinfusa qui. Volendo c’è anche un video di dietro le quinte che ci mostra chiaramente cosa fa Nick Cave quando non scrive film assieme al suo compagno di merende John Hillcoat.
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