venerdì 26 luglio 2013
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Il nuovo numero di ‘Link. Idee per la televisione’ è in libreria Posted: 26 Jul 2013 04:55 AM PDT Chiuderti in casa e mangiarti una serie tv tutta in una volta. Non uscire con i tuoi amici veri perché ci sono gli altri, quelli immaginari, che ti capiscono meglio. Iniziare dopo cena, e non riuscire a fermarti, previously più cliffhanger, fino all’alba del giorno dopo. Impilare hard disk e chiavette come legna da stipare in attesa di tempi peggiori – la punizione: durerà in eterno questa pacchia?
Nel nuovo numero di Link. Idee per la televisione, parlo esattamente di questo, quindi esattamente di te. Il pezzo si chiama I piani per il sabato sera e trae spunto da Netflix, House of Cards (e quel puparo pettegolo di Frank Underwood) per parlare del fenomeno del binge viewing, l’abbuffata di serie tv di cui tutti noi sappiamo qualche cosa. Noi che non sapevamo nemmeno sincronizzare i subs con Vlc e ora guardaci, hoarders seriali che mescoliamo David Simon, gli zombie e Victoria Grayson senza il minimo senso di colpa. Ma perché, è un peccato questo?
Aguzza la vista
Link 14. Sottotitolo: Vizi Capitali. Un modo per raccontare la tv e il resto che ci circonda. Perché se è vero che la colpa è sempre della televisione, è altrettanto vero che il peccato (commetterlo, ma anche dirlo) è mille volte più divertente che finire in Paradiso.
“Dalla superbia di chi giudica alla lussuria di chi guarda, l’ingordigia di dati e l’accumulo di contenuti, l’invidia produttiva e l’ira funesta del broadcaster. Tra dannazioni capitali, scaramucce veniali e – a volte – un sacrosanto istinto di sopravvivenza e di rivalsa”: Gordon Ramsay, Charlie Brooker, Amc e Breaking Bad, Jersey Shore, Zio Paperone, il corpo di Lena Dunham, la gente-che-fa-le-foto-al-cibo e molto, molto altro. Link 14: in libreria, adesso.
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Il blog di Link
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Posted: 26 Jul 2013 01:22 AM PDT
Bernadette Lafont iniziò a fare cinema grazie a un certo François Truffaut (Les Mistons, 1958). Da quel momento non si fermò più, e divenne uno dei volti della Nouvelle Vague, interpretando ruoli femminili che non avevano nulla a che fare con i soliti ruoli femminili. Molto fu in discesa, per le attrici, anche grazie a Bernadette Lafont.
Non raggiunse mai la fama definitiva, specie all’estero, ma ha recitato in molti film che hanno fatto la storia del cinema francese: Le beau Serge, A double tour, Les bonnes femmes, Le voleur, La maman et la putain. Stava sempre sul set, e ci è rimasta fino all’ultimo: Bazar (con Pio Marmai e Lou Doillon), Skylab, tenera commedia ’70s di Julie Delpy (con, anche, Emmanuelle Riva) e Paulette, in cui Bernadette Lafont interpreta una nonnina che si mette a spacciare.
Nell’ordine: un breve documentario su Lafont in cui Truffaut perché proprio Lafont, una scena da Le beau Serge, e il trailer di L’effrontée (Claude Miller, 1985) con Charlotte Gainsbourg e Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri in sottofondo.
Le beau Serge par yvon62100
Charlotte Gainsbourg L’effrontée 1985 par Coquetele
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