venerdì 15 novembre 2013

TuttoFaMedia

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X Factor 7, il quarto live: non ho potuto dimenticare che tu era camminando su un filo

Posted: 15 Nov 2013 03:50 AM PST

Vera Spadini: perché diciamolo, X Factor porta fortuna e a te ne ha portata tanta
Eleonora Bosio già fu Cixi: tanta sì, ho aperto un fashion blog

 

 

Tra un Tomàso Trussardi fan del beatbox-come-lo-chiamate-voi (“hai visto, mi sono documentato”) e vari momenti imbarazzanti che si aggiungono ad altri momenti imbarazzanti di questo Ante Factor che impreziosisce sempre il bouquet Sky, Ale Cattelan sale sul palco e si sgola come un dannato per ricordarci che la puntata sarà un massacro: amici ascoltatori, i ragazzi stanno già somatizzando la paura. Già, la paura di uscire-da-qua-dentro, la paura di finire a scaldare al microonde ‘a sosizza arrustuta dakota o la paura di APRIRE UN FASHION BLOG?

 

 

Morgan-X-Factor

 

 

 

 

Ma non c’è tempo per queste sciocche domande. Una banda di giovani ubriachi inneggia alla libertà d’espressione percuotendo con insani ululati The passenger (d’altronde, cantare MALE è il miglior esempio di libertà d’espressione, no?) con una base registrata suonata alla pianola da qualcuno che andrebbe convocato in direzione (“Seemona non guardare me, non ho fatto io le basi” “E vabbè, bravo lo stesso a LUCIO FABBRI”). Dei passamontagna (larghi) comprati alla Benetton di Corso Vercelli e una certezza: speriamo che la Pussy Riot Nadia, detenuta in Siberia, non abbia acceso lo streaming in tempo. Quella ragazza ha già abbastanza problemi che guardare Tommassini mentre stringe le mani dei suoi amici (“bravo Luca, non cedere agli attacchi, continua per la tua strada. Tu. Sei. Un. Genio. Punto”).

 

Questo live conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che la Famosa Regola Castoldi non sbaglia mai: se Morgan è felice X Factor è felice, se Morgan è fumato X Factor è fumato, se Morgan è di malumore e manda pizzini incrociati per tutta la puntata allora lo spettatore vuole i soldi indietro: nomi, or it didn’t happen. E così, a passo di gambero, X Factor riprecipita nel basso di una puntata caotica, slabbrata, in cui tutto era sempre troppo o troppo poco, schizofrenicamente in bilico tra il qua-dentro (“c’erano delle imperfezioni”) e il là-fuori (“non so, non ho capito la tua collocazione discografica”). Esibizioni che galleggiano nel non senso e quattro giudici che si stanno scomponendo: oltre al già citato Morgan e a un Elio sempre uguale a se stesso, Ventura perde le parole (“Non mi sei arrivata, ma francamente non so perché”) e Mika la trebisonda: il multitasking non è per tutti e dalla “migliore categoria” alla “migliore categoria rovinata perché martedì devo registrare The Voice France e non ho tempo per guidare le mie ragazze” il passo è veramente breve.

 

(Non so, è come se quest’anno a X Factor mancasse una coerenza, un’amalgama, una logica. O forse soltanto qualcuno capace di prendere le decisioni).

 

Ma basta parlare di queste cose. Con ancora in sottofondo la TROMBETTA DA STADIO, ecco i voti alle dieci esibizioni che avremmo preferito perderci:

 

 

1- Roberta, una delle due uniche hit di Cindy Lauper

 

“Robi, stavolta dovrai cantare True Colors”. Robi scoppia a piangere. Rossana Casale le ride in faccia: Ma che cazzo ci piangi? Robi: di felicità. Mika: eh, goditela, finché dura. Roberta canta giudiziosa, mette le mani a Non è la Rai, e poi annuisce convinta guardando le magliette del suo fan club: MIKA MALE QUESTA POMPA. Elio: potrei andarci duro. Morgan: Mi piace come hai soffiato. Mika: sabotage! Voto: com’è che si dice in italiano? Ah già, addio alle scene.

 

 

2- Ape Escape, Mentre tutto scorre

 

(Ciao Giuliano GRANDE GIULIANO!) Il punto è questo. Qualsiasi cosa possa fare una cover band dei Negramaro, questa *qualsiasi* cosa non potrà mai arginare l’abisso che separa la Musica dal complesso dei Negramaro. Per dirla meglio: tanto ormai non cambia l’idea che ho di te, verde conigliò. Quindi, caro Toni degli Ape Escape, avrai pure ritrovato la tua bella voce ma chissenefrega. Morgan: vedo una carriera per voi. Anche io: come scaldapubblico al posto di Damiano alla Ruota della Fortuna. Voto: voglio i nomi di chi VOTA QUESTA GENTE

 

 

3- Valentina, quel pezzo intimo di Bruno Mars che Mika vorrebbe tanto fare suo

 

“Amici, oggi vediamo l’altro lato di questa brava ragazza. Per questo le ho dato una canzone di Bruno Mars che non è solo bravo, ma anche sincero e questo è bello”. Ok. Valentina è chiaramente nell’acqua bollente, i giudici la boicottano adducendo risibili motivazioni discografiche (se Valentina non ha la collocazione datemi una major e gliela trovo io). Qualche imperfezione qua e là, ma le imperfezioni vocali delle tue popstars preferite non ti hanno mai impedito di buttare soldi tempo e speranze appesso a loro (Rihanna, Ambra Angiolini, gente così). Voto: Mika, continua a dare canzoni maschili a Valentina mi raccomando.

 

 

4- Fabio, quel pezzo di Lucio Dalla che tutti ovviamente conoscevamo

 

“Sono dentro al sogno che sto cercando di realizzare”. E per realizzarlo Fabio sale sul palco conciato a Il Vizietto, con un foulard sulla gola (UN FOULARD SULLA GOLA). Distruzione sadica di un concorrente di talent show: check. Ma stavolta la scelta cantautoriale ci sta (“Fabio, tu scrivi vero?”). Certo: tutto molto Dalla ma la gente batte le mani a tempo e chi siamo noi per interrompere questo sogno. Ventura: al di là della trombetta ci hai dato un messaggio. Voto: è questione di ore.

 

 

5- Andrea – un pezzo A MUZZO

 

Si parte con un pippone di Morgan di mezzora sul fatto che non “voglio essere essere una PRESENZA OMNIPRESENTE”. Seguono: trash, il mio ego, le basi, minacce trasversali alla produzione, voglio insegnargli la libertà. Boh, so solo che sul palco c’è un cristiano con la FRANGETTA che se chiudo gli occhi ha una voce come ce ne sono, credo, altre sei milioni. Ventura: mi hai fatto tornare quando ero giovane. Mika trova, per così dire, la sintesi: mi sembravi un ragazzo che balla da solo in un pub di Londra alle due del mattino credendo di essere simpatico. Voto: gli sta dando dello sfigato.

 

 

6- Gaia, Ivan Graziani e i Marlene Kuntz ma anche Catwoman

 

La settimana della libertà inizia con una serie di rutti e le minne di fuori. ROCK. La sensazione è che Gaia abbia qualcosa, ma che tutti stiano facendo il possibile per non farglielo trovare. Un FILO LOGICO nell’assegnazione delle canzoni e del percorso qua dentro non guasterebbe (la funzione shuffle del mio iPod è un direttore artistico migliore del tuo). Morgan inizia l’ennesimo sproloquio della NOSTRA NOIA attaccando Tommassini ma poi ritirando la manina: Gaia, perché hai ballato in discoteca? Gaia vede questo figuro vestito da Carnevale quando mancano tre mesi a Carnevale e, giustamente, gli ride in faccia. Voto: l’hai scampata bella, la prossima settimana mi raccomando, un pezzo di ENYA.

 

 

7- Street Clerks e altre tragiche comparse sul palco

 

Ragazzi tranquilli, Mika non voleva offendervi. In inglese SONG SHIT non è come quando noi diciamo a qualcuno SEI UNA MERDA. Comunque, per voi ho scelto un pezzo di una formazione indie-rock che vince i Grammy (MAQQUALE INDIEROCK) (voglio il nome di chi scrive i testi per Ventura). Seguono belle armonizzazioni ma si sa, di belle armonizzazioni è pieno il mondo. Mika: mi pareva, come si dice, una recita scolastica. Voto: a me invece pareva una sciapa puntata di Glee, una di quelle dedicate a gente morta o a popstars che vogliono andare a cantare sulla Luna.

 

 

8- Aba con quella canzone che vuoi vincere facile

 

Aba è a un bivio qua-dentro: perché la gente mi schifa e mi odia? E così va in giro per il loft a importunare gente dedita alle proprie abluzioni mattutine: secondo te perché NON ARRIVO? I ragazzi non si fanno pregare: forse perché sei falsa e costruita? Stavolta Elio sceglie la curva a gomito: da Annie Lennox a BIONSE’. Aba c’è ma il fiatone pure. Con un solo tacco punta raggiunge i FASTI di Pamela Camassa a Tale e Quale quando arrivava Claudio Lippi con la maschera di ossigeno. Mika: brava, ma non ho potuto dimenticare che tu era camminando su un filo, capisci? Voto: ABA FAVOLOSA CUBISTA

 

 

(intanto con la scusa dell’Enel partono i provini per sostituire Tommassini)

 

 

9- Michele, Reality

 

Ce ne vuole di impegno per intaccare la quota di grazia, leggerezza di questo ragazzo che parla dell’adolanza come una cosa che non lo riguarda. Bene, Morgan ci riesce in due semplici mosse: prima degradando il tutto con riferimenti al TEMPO DELLE PERE (Marco, dai, ma perché devi fare sempre così) ma ancora prima scegliendo questo pezzo semplicemente sbagliato. La predestinazione di Michele Bravi non può esimerci dal fare le stesse osservazioni relative agli Strittah e Britney Spears della settimana scorsa. Per una volta io sono di accordo con Elio. Voto: chissà cosa si agitava nella mente di Mika quando ha parlato di fare la scarpetta sul palco.

 

 

10- Violetta percula Asaf Avidan

 

Il rischio di scegliere una canzone che abbiamo (purtroppo) ancora nelle orecchie è che se la fai uguale è perché la fai uguale, se la fai diversa è perché la fai diversa. Violetta la fa, ma era meglio se non la faceva. Vero, il pezzo è troppo ripetitivo per uscirne vivi, specie se sei vestita da dolce fatina e impugni un ukulele e a un certo punto inizi a saltare come una Balivo qualsiasi. Ma è pure vero che Violetta è brava, è già al televoto finale con Michele ‘chi vuoi che vinca’. Ventura: non so, mi era arrivato di più un altro sentimento. Mika ne esalta le proprietà detergenti: sei rinfrescante, brava. Voto: ecco chi mi ricorda, Francesca Michielin solo un po’ più stronza.

 

 

Si finisce con gli Street Clerks che ringraziano tutti-qua-dentro: Luca, Ale, “Paola Folli che è stata come una sorella per noi”, le costumiste, gli attrezzisti e la signora delle pulizie, mentre Simona Ventura pensa alla propria onesta carriera: “che ho fatto di male per rimanere in gara con Toni degli Ape Escape?” Eh.

 

 

 

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