martedì 19 novembre 2013
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Passare inosservati con un fucile tra le mani Posted: 19 Nov 2013 12:22 AM PST Rue Béranger si trova a due passi da Place de la République, a due passi da qualsiasi-ci-andiamo-a-bere-una-cosa. Ieri mattina un uomo è entrato nella sede di Libération, ha tirato fuori un fucile e ha sparato due colpi,
colpendo alle spalle un ragazzo di 23 anni, assistente fotografo, ora ricoverato in prognosi gravissima. L’attentatore, ribatezzato dai media Le Tireur Fou (anzi: #tireurfou), è scappato a piedi e, mentre la città veniva militarizzata (in particolare le sedi di giornali e tv), ricompariva alla Défense, sparava due colpi contro una banca, prendeva un ostaggio un automobilista e si faceva depositare sugli Champs-Élysées.
Da lì in poi, il buio. Le tv mandano in loop numeri di telefono e indirizzi mail per spingere chiunque abbia visto qualcosa a farsi vivo. Descrizioni, identikit, frame: non stanno servendo a niente. Un uomo sulla quarantina, con un cappellino, che gira con un fucile e un paio di granate. Facile, no? No. La prima considerazione è proprio questa: nel momento in cui ci sentiamo spiati, osservati e controllati da migliaia di telecamere ogni giorno, uno squilibrato, da solo, può tenere in scacco le forze dell’ordine di una delle metropoli più sicure del mondo e passare sostanzialmente inosservato.
Tanto più che c’era un precedente. Venerdì scorso, si è scoperto dopo, lo stesso uomo responsabile dell’attacco a Libé, era entrato nella sede di BFM TV, una tv all-news, con in braccio un fucile. Aveva minacciato genericamente le persone che si trovavano davanti a lui (compreso un vecchietto col bastone che voleva solo “tornarsene a casa”), e senza sparare colpi (ma non è chiaro se per imperizia o per volontà), per poi dileguarsi. Ma, e questa è la seconda considerazione importante, la notizia non aveva avuto rilevanza sui media francesi. Una notizia e un fait divers come gli altri: quante minacce ricevono ogni giorno i giornalisti?
Nessun complice, nessuna rivendicazione, nessun movente dichiarato, per il momento. Le Tireur è sostanzialmente muto e l’assenza di parole finora ha più senso di decine di immagini. Persino, verrebbe da dire addirittura, di un video.
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Una musica può fare televisione Posted: 18 Nov 2013 09:56 AM PST Ovni, objet volant non identifié. La musica francofona ha un Ovni e questo Ovni si chiama Stromae.
Disillusion, with a dance beat. Così il New York Times sintetizza “Mr. Van Haver, 28, who is best known as his stage persona Stromae”: artista post tante cose, uno che rende facile ogni cosa che fa. Anzi: uno che rende possibile ogni cosa che fa. Ad esempio farti ballare la tristezza. Dopo il successo europeo di Alors on danse, è tornato lo scorso agosto con il nuovo disco, Racine carrée, a oggi il disco più venduto dell’anno in Francia (poco sotto il mezzo milione di copie e poco sopra i Daft Punk. I Daft Punk).
Il lancio del disco è avvenuto in modo non convenzionale, con due singoli in contemporanea che si sono rincorsi ai primi posti della charts dei singoli per settimane: Formidable e Papaoutai. Ma non solo. Una presenza nei discorsi, grazie a delle idee (una volta si chiamavano performance). Cose che rimarranno. Il video di Formidable, girato per le strade di Bruxelles in falsa camera nascosta, in cui Stromae finge di essere completamente ubriaco e interrogato dalla polizia. Idea ripresa poi in una memorabile esibizione durante il talk intello per eccellenza del servizio pubblico francese, Ce soir ou jamais. Il contrasto tra l’uno, in scena a portare il malessere, e gli altri, sconvolti da tanta verità (“ma puzza?” Sembrano chiedersi le statue di sale freezate da qualcosa che evidentemente, e forse anche giustamente, non stanno capendo).
Stromae va anche al telegiornale di France 2
E, a dimostrazione che la tv e la musica possono aiutarsi, ed essere ancora al centro in questo gran bordello che è diventato tutto, qualche giorno fa Stromae ha lasciato di nuovo a bocca aperta le audiences. Da giorni si parlava di un suo intervento al Grand Journal di Canal+, con la sua misteriosa “metà”:
Stromae Double Face
Eccolo dunque, nello stesso momento, uomo ma anche donna, allo stesso tavolo dello stesso programma. Effetti speciali mai visti in tv (tre giorni di montaggio) per una diretta talmente falsa da risultare reale. Ci si chiede dov’è il trucco, si cerca l’errore, ma è una risposta che non arriverà. L’uomo Stromae dialoga con la sua metà femminile, reagisce piccato alle accuse di machisme che quest’ultima gli lancia (“basta, è l’ultima volta che le chiederò di accompagnarmi in uno studio televisivo”). Parte la musica, e il duetto più bizzarro mai visto, finché i due, a uno a uno, salgono sul palco. Fusione, dissolvenza. Altri tre minuti e il mondo è definitivamente ai piedi di Stromae. Tous les mêmes.
Stromae – Tous Les Mêmes – Live – 15/11/2013 par maitreping
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