mercoledì 6 marzo 2013

TuttoFaMedia

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“Infatti noi usiamo molto Internet e siamo molto coscienti di questa cosa”

Posted: 06 Mar 2013 08:05 AM PST

“La mentalità di una setta è l’unità. È la natura umana. Vogliamo tutti far parte di qualcosa, è un bisogno primario” (The Following 1×06, Fox)

 

- Sapevo che sarebbero tornati
- Chi? CHI SAREBBE TORNATO?
- I veri credenti
- Veri credenti? Ma veri credenti in COSA?
- Non lo so, sto cercando in rete, ma non ho trovato nessun cenno a ‘veri credenti’ connessi alla serie
- Dici che le persone sono davvero così folli da uccidere a causa di una serie tv?
(Cult 1×02, Cw)

 

“Non so se lo sapete ma in America hanno già cominciato a mettere i microchip all’interno del corpo umano per registrare, per mettere i soldi, quindi è un controllo di tutta la popolazione. Quelle persone che se lo fanno iniettare non sanno a cosa vanno incontro. Con Internet, visto che molte coscienze si stanno svegliando, queste verità stanno venendo fuori, infatti col Movimento Cinque Stelle usiamo molto Internet e siamo molto coscienti di questa cosa” (Un neodeputato della Repubblica Italiana)

 

 

 

In alto Marta Grande, 25enne cinquestellina, papabile nuova presidente della Camera
In basso Valoire Curry, interprete della fortunata serie The Following

 

 

 

C’è la realtà. Poi c’è un’altra realtà, e un’altra ancora. E così via, almeno fino al 14 agosto 2054. Sei sicuro di quello che sta succedendo attorno a te? Fermati un attimo a riflettere. È morto il presidente del Venezuela Chavez. Dicono per una malattia. Ma è morto o lo hanno ucciso? Puoi fidarti di quello che ti dicono i media ufficiali, di quello che ti dicono gli Stati Uniti? Hai mai visto i documentari in rete sull’undici settembre? Ecco. In Venezuela si vocifera che il cancro a Chavez gliel’abbiano iniettato gli Stati Uniti. Gli Stati Uniti dicono che è assurdo, ma se tu riesci a distinguere cosa è assurdo e cosa non è assurdo spiegami come si fa, davvero. Avresti mai immaginato che avrebbero sospeso la vendita di polpette all’Ikea perché dentro ci hanno trovato tracce, nientemeno, di carne equina? Io no. Eppure è successo.

 

Negli Stati Uniti, sempre loro, sono partite, quasi in contemporanea, queste due serie televisive: The Following e Cult. Entrambe sono incentrate su una setta. Cioè, in realtà due sette, una setta per ogni serie. Tra l’altro Cult in inglese vuol dire Setta. Sarà un caso? Beh, vai a scartabellare tra le polveri di wikipedia e scoprirai che no, non è un caso. Kevin Williamson è il creatore di The Following. Ma anche, per esempio, del ciclo di Scream e di, tieniti forte, Dawson’s creek. Non hai ancora collegato, vero? Ti do un indizio: Joey Potter. E Steven Rae, sai qualcosa su di lui? Dice che è lo showrunner del telefilm Cult nel telefilm Cult, ma tu l’hai mai visto in faccia? E se fosse lui il misterioso Roderick di The Following che tutti cercano? E se Jessica Lucas fosse, non so, TUA MADRE? Dai ti prego, basta illazioni, “lo sai quanto tutti siano paranoici al pensiero che trapelino spoiler”.

 

La verità, mi sento di affermarlo con certezza, è che la verità non esiste. O forse dovremmo credere alle facce di tolla di questi seguaci? Dici che devo fidarmi di te perché tu sei il mio seguace o perché io sono il tuo seguace? Chi segue chi? Chi mi assicura che quello che mi dici, quello che mi spacci per oro colato dal pulpito dei tuoi miserabili 140 caratteri non sia veleno per allungare il brodo della mia ignoranza? Ci hai mai pensato prima di mettere un like? Prendi Kevin Bacon. Kevin Bacon è del 1958, i giovani d’oggi quando lo vedono dicono ‘Ma chi è ‘sto nonnetto?’, e lo sanno tutti che Kevin Bacon è un cane a recitare. Ma se lo chiedi alle ragazze nate negli anni settanta, quelle mica pensano ai film di merda che ha fatto Kevin Bacon, no, quelle mi si sciolgono in un brodo di giuggiole e ripensano a Footloose e a quella scena in Wild Things in cui usciva dalla doccia: “Kevin Bacon è bravissimo, parli così solo perché sei invidioso, se c’era Renzi a quest’ora Kevin Bacon vinceva l’Oscar”. Non lo so, e se invece Kevin Bacon fosse Roderick? 

 

Hai nominato Matteo Renzi. Non lo dovevi fare. Lascia stare Matteo Renzi, Matteo Renzi è una brava persona. Quando tutto questo sarà finito, quando avrete smesso di usare pannolini e assorbenti ma solo coppette mestruali, lui, Matteo, ci porterà fuori da questo buio. Hai visto come ha chiesto scusa quando ha perso? Hai visto gli occhi lucidi che aveva? La verità è che voi seguaci dell’apparato non ve lo meritate uno come Matteo Renzi, ma lui farà anche il vostro bene, perché lui non porta rancore, non è come le Bindi e i D’Alema che in trent’anni al governo del paese hanno saputo fare solo inciuci. Ok, va bene, forse erano cinquanta gli anni di governo della sinistra, ma tu lo sai come comincia la storia di Matteo Renzi? Era già tutto nel pilot. Matteo Renzi a 19 anni partecipa come concorrente a La Ruota della Fortuna e vince un pacco di soldi. E dimmi, “quante probabilità ci sono che uno superi le selezioni per partecipare e diventi campione per diverse settimane ad una trasmissione di una rete televisiva di un suo prossimo avversario politico?” Vorrei dirti zero ma in realtà moltissime, una mia amica una volta ha partecipato al quiz Bigodini di Max Novaresi e dopo s’è fatta due settimane in vacanza a Zanzibar. Ah, un’altra volta sulla metro di Roma ho incontrato il concorrente Allegria di Sarabanda. Era un miliardario, eppure se ne andava in giro come noi comuni mortali.

 

Tempo fa, qui a Parigi, feci un corso di francese. Il mio professore di francese era argentino. Si era trasferito a ventidue anni e poi negli anni era diventato insegnante di una madrelingua che non era la sua. Bravissimo, pronuncia impeccabile, anche se ogni tanto faceva quella buffa cosa che fanno gli ispanofoni con la -b e con la -v. Un giorno, a lezione, il professore ci svelò un suo segreto, e cioè che lui, quando saliva sull’autobus, non passava mai il tesserino dell’abbonamento sul chip elettronico. E lo stesso per prendere la metro: se nessuno lo vedeva, lui scavalcava i tornelli come un comune teppistello. I miei compagni erano sgomenti, insomma chi era questa persona che ci faceva lezione ogni giorno e che fino a cinque minuti fa era solo un professore di francese e affettuoso padre di famiglia? Una signora moldava che seguiva il corso alzò la mano e chiese “MA PER QUALE MOTIVO VOI FARE QUESTO?” Lui la guardò come si guarda un indigeno della terra che si sta per colonizzare e disse: “Perché così LORO non possono sapere gli spostamenti che faccio”. La signora rimase un attimo interdetta e poi lo incalzò: “MA LORO CHI?”. Il professore iniziò a spiegare ai miei compagni le sue teorie mentre io mi annoiavo a morte, non era certo a me che doveva raccontare queste cose, voglio dire, io avevo smesso di dare i miei soldi a quei massoni dell’Ikea già nel 1967. 

 

 

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Credits: Hnort, Bazgaz e gli altri di Itasa, BallaròNon leggere questo blog!, la gente che inneggia alle coppette mestruali riutilizzabili e il Nuovo Ordine Mondiale.

 

 

Sikitikis, Le belle cose

Posted: 06 Mar 2013 03:00 AM PST

 

 

“Magari è falso che gli uomini son tutti uguali, forse sei tu che sei sempre la stessa”
(Soli, Le Belle Cose, Sikitikis) 

 

 

I Sikitikis sono un gruppo sardo in attività da molti anni. I Sikitikis sono molto bravi. Io li ho conosciuti ai tempi del loro disco Dischi fuori moda. Nessuno che conoscevo li conosceva e questa cosa non andava bene. Ultimamente stanno avendo un po’ di visibilità. Il cantante dei Sikitikis, per esempio, è spesso ospite di Quelli che (Cabello, Soriga, B Bianchi) (Ragazzi, avete fatto bene a passare con C Caselli, adesso a Sanremo 2014, mi raccomando).

 

L’anno scorso hanno pubblicato il loro credo quarto disco: Le Belle Cose. Questo disco si può scaricare gratuitamente su Rock.it (bisogna solo registrarsi, o entrare col profilo Facebook: facile). Sono undici canzoni, alcune addirittura molto belle. Per esempio Tiramisù e Col cuore in gola. L’ho già detto che i Sikitikis sono bravi?

 

 

 

 

 

 

 

 

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