mercoledì 8 gennaio 2014
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Sono successe molte cose #2: Et puis, seulement quand c’est fini, alors on danse Posted: 08 Jan 2014 02:32 AM PST
Feste, festini, festazze. Si è ballato parecchio, ma solo i posteri diranno: sur place ou à emporter? Le viziate studentesse di Sofia Coppola, ma prima, e meglio, ma molto meglio, le sfasciate senz’anima di Harmony Korine, scola il vuoto di ristagno: James Franco dice di venire da un altro pianeta, e forse c’ha pure ragione, Carlo Verdone se ne vuole andare perché “Roma m’ha deluso”, d’altronde noi italiani siamo fatti così, c’è qualcuno che l’ha capita prima degli altri, la Decadenza, ma noi sappiamo da che parte stare solo quando sono gli altri a dircelo, Leonardo Di Caprio folleggia sugli sfondi verdi della finzione e di Lana Del Rey, non credevo che potesse dirlo meglio di così, la Grande Bellezza è quando gira la testa e gira la camera, anzi ti dirò, le bleu est une couleur chaude: ah sì?
Cosa resta di un film, cosa resta di mille chiacchiere, mille discussioni sterili perché, oh, ognuno: “Le scene di sesso? Francamente le ho trovate molto appropriate, ero, come dire, dentro alla scena come raramente mi era capitato” “Io a un certo punto ho pensato che dovevo fare la spesa e forse facevo in tempo a passare dal Monop’ di Saint-Michel” “Sì, ma vogliamo parlare di Adèle?” Parliamone, parliamone per giorni settimane e mesi, parliamone alle cene nei bar mentre ne parliamo. Parliamone. E poi replay. E poi ancora.
Adèle Exarchopoulos, lei e solo lei, young and beautiful, schianta Léa Seydoux e Abdellatif Kechiche, schianta pure La vie d’Adèle, ecco cosa rimane: l’irripetibilità della camera fusa addosso.
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