giovedì 31 ottobre 2013
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The Good Wife a punteggio pieno Posted: 31 Oct 2013 08:55 AM PDT Ci sono serie televisive che migliorano di stagione in stagione perché sono riuscite a costruire un’impalcatura talmente solida che, a un certo punto, possono permettersi il lusso di decidere i tempi e i modi della propria libertà creativa senza sottostare, apparentemente, ai dettami dei classici racconti televisivi. Nessuno potrà loro rimproverare nulla, perché nulla è lasciato al caso, e perché tutto non può che andare come deve andare. Il cammino è tracciato, e bisogna solo attendere che si compia il destino a tripla mandata di Autore, Personaggio e Spettatore. Come una bomba a orologeria perfettamente congegnata, l’esplosione sarà puntuale e deflagrante. Non come quei telefilm da quattro soldi in cui l’eroe riesce a staccare il filo rosso (o quello blu?) a un secondo dalla fine. No, le serie che migliorano di stagione in stagione sanno che c’è un tempo per la paziente e maniacale semina dei conflitti, e un tempo per il raccolto, al termine del quale termini come sovrabbondanza, o forse dovremmo dire perfezione, non sono certo stati inventati a caso.
Si è sempre detto che The Good Wife ha, innanzitutto, la capacità di stare in sintonia con lo spirito del suo tempo, che non è il tempo di due mesi fa o di dopodomani, ma il tempo di adesso, e di incastrarlo, quasi per magia, in rime baciate che nessuno aveva mai trovato. Ecco, se gli altri sono spesso (e ancora) fermi al cuore/amore, fire/desire, The Good Wife riesce a trasmettere una puntata sulla NSA, o meglio, sulla “NSA che spia Alicia Florrick”, proprio nel momento in cui la NSA (quella vera) è al centro del più grosso scandalo diplomatico da chissà quanto tempo (di sicuro il primo in cui dei nerd vestiti con la maglietta di Bazinga!, e che passano il tempo ascoltando belati di capre, spiano Bergoglio, Hollande e Merkel).
Ma c’è un dato forse sottostimato, ovvero la capacità di TGW di aver creato una saga in cui il senso non è determinato solo, come è ovvio, dalla scrittura, dalla regia, dalle performance attoriali, ma anche dall’utilizzo di una serie di elementi più o meno paratestuali e apparentemente improduttivi (un cursore del mouse, una porta, un paio di mutandine dimenticate) ma in realtà cruciali nell’ottenimento di una coerenza interna ed esterna a quello che volgarmente viene chiamato testo. La transizione da una scena all’altra e la posizione della macchina da presa rispetto agli oggetti e ai soggetti (che, ad esempio, sono le marche distintive di due leggende seriali come Mad Men e Breaking Bad) vengono qui declinate con cadenze e ritmi più serrati, sortendo infine l’inebriante effetto di una commistione di generi totale: non più solo il legal che incontra il romance che incontra il politico che incontra la spy-story, ma una cosa unica, diversa, che può permettersi la follia di passare dal drama alla comedy e viceversa non, al limite, tra una scena e l’altra, bensì nella stessa battuta.
La quinta stagione di TGW è partita in modo atipico, comportandosi non come un inizio, vale a dire come set-up per il resto del racconto, ma utilizzando l’enorme mole di materiale come se, a ogni step, fossimo di fronte a un ipotetico finale di stagione. Un processo di accelerazione e decelerazione culminato in Hitting The Fan, in cui ogni energia conflittuale covata nelle decine di puntate precedenti si è sprigionata riscrivendo definitivamente il concetto stesso di showdown. Soprattutto, lasciando lo spettatore in sublime estasi di fronte ai fuochi d’artificio del best episode so far.
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Materiali per conversazioni che verranno:
TGW 5×01, Everything is ending, in cui Florrick/Agos is the new Lockhart/Gardner
Alicia, Robin, Cary-Cary, Carey e altre tragiche comparse si buttano sul musical
Peter e Eli si mettono l’acqua dentro casa assumendo Melissa George cioè Marilyn Garbanza:
TGW 5×02, The Bit Bucket, in cui Lockhart/Gardner fa causa a NSA che, intanto, passa il tempo con le capre
- Thank Edward Snowden. Everybody’s cracking down now
TGW 5×03, A precious commodity, in cui Will dichiara guerra a Diane ma ancora non ha visto niente
- Hi, I’m David Lee. I’m in awe of your courage, young lady. Life is such a precious commodity, isn’t it?
TGW 5×04, Outside the Bubble, in cui c’è il cross-over con How I Met Your Mother
La faccia stizzita che abbiamo noi quando gli amici ci fanno l’Intervention
Francesca: He supports Sarah Palin!
TGW 5×05, Hitting the Fan, in cui Will e Alicia si mettono a giocare duro
David Lee: Walk away, Judas
(to be continued)
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