lunedì 18 febbraio 2013
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Vince Marco Mengoni, meglio così che Modà Posted: 17 Feb 2013 09:28 AM PST Cosa rimarrà di questo Festival, più o meno.
TELEVISIONE- Fazio ha dimostrato di poter coniugare qualità e ascolti (a quanto pare i più alti dal 2000, cioè dal Fazio II) senza budget, senza nomi roboanti ma soprattutto senza gara, smentendo quindi uno dei luoghi comuni più radicati del Festival. L’attenzione è rimasta altissima anche senza macellerie e ripescaggi. Merito di chi la televisione la sa fare, anche con poco (e parlo pure della direzione di rete, finalmente, dopo molti anni, in mano a un uomo di tv).
A proposito di luoghi comuni. Fazio ha dichiarato che è il primo Sanremo con conduzione alla pari tra un uomo e una donna. L’Unità ha parlato di fine dell’era delle vallette. Maria Volpe del Corriere di punto di non ritorno. Ok, ma non è esattamente così. Senza Fazio non ci sarebbe stato questo Sanremo, che anche quest’anno, come tutti gli anni, è stato unicamente al maschile: autori, direzione artistica, direttori d’orchestra, regia (giusto la scenografia ha fatto eccezione). Littizzetto è stata conduttrice alla pari perché così ha deciso Fazio (esemplare il momento dell’annuncio del vincitore: “Ah posso dirlo io?”). È vero che le cose cambiano solo se qualcuno le decide, quindi bravo Fazio, ma è anche vero che io ci andrei pianissimo coi punti di non ritorno. Abbiamo una sessantina d’anni da recuperare.
MUSICA – Il cantante Marco Castoldi in arte Morgan aveva, per così dire, tre cantanti in gara: Marco Mengoni, Chiara (Galiazzo) e Antonio Maggio. Si porta a casa due primi posti su due, che si sommano ai quattro su cinque di X Factor, il che ne fa il più vincente per interposta persona di tutti i tempi. Che cosa vuol dire? Ah beh, non guardate me.
Mentre il mondo cade a pezzi io compongo nuovi spazi. Marco Mengoni vince con una canzone facilissima, che avrebbe potuto cantare chiunque, ma sicuramente chiunque non avrebbe vinto Sanremo con questa canzone. Dunque bravo Marco, anche a fermare gente che sa solo buttare voci, ma c’è ancora tutta una nebulosa attorno al valore artistico di Marco Mengoni. Si fatica a capire il senso generale del quadro, che cosa farne esattamente di un talento così cristallino: ballatone, gorgheggi, svisi, pezzettini da classifica, e poi? Poi magari vince l’Eurofestival e cambia la storia.
CATERINA QUASI KILLS THE FESTIVAL - Malika Ayane e Rafa Gualazzi arrivano quarti e quinti e anche per quest’anno la Caselli può brindare a contentezza. Se per Malika con la -e è stato provvidenziale l’intervento della giuria dice di qualità (il televoto continua a rifiutarla, ogni volta che va a Sanremo) il vero mistero irrisolto di SEMPRE è Gualazzi, che arriva quinto assoluto al televoto, esattamente dietro i televisivi Mengoni, Modà, Annalisa e Chiara. Due sono le cose: o il popolo non è così rozzo come dicono, o Gualazzi non è così sofisticato come dicono. Classifiche speaking: tutto è opinabile, per carità, ma ricordiamoci per sempre che la GIURIA DI QUALITA’ DI SANREMO 2013 HA MESSO I MODA’ AL SETTIMO POSTO.
Bon, è quasi finita. Tra qualche istante premerò il bottone che cancellerà dalle nostre memorie questa settimana folle e potremo tornare alle nostre vite, ma prima:
LA CLASSIFICA DEFINITIVA DEI 14 BIG IN GARA SECONDO
1 – MAX GAZZÈ E LA MOLECOLA DI VENTO (I miei maledettissimi impegni)
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Quando difesi l’onore di Chiara Galiazzo
Le pagelle della seconda serata
Popolare è una bellissima parola: analisi della prima puntata
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